Un paesaggio incantevole, una tortuosa strada panoramica che segue il profilo frastagliato della costa e tanti paesi meravigliosi da visitare.
Ecco la Costiera Amalfitana, piccolo paradiso sul mare della Campania dove la bellezza della natura si mescola al fascino di centri suggestivi, abitati da tempi immemori e custodi di antiche tradizioni.
Cosa vedere sulla Costiera Amalfitana dunque? Ecco alcuni suggerimenti per apprezzarne ogni aspetto.
Amalfi e il “tributo d’amore” di Ercole
Il duomo di Amalfi: due chiese per formarne una
Tra gli edifici storici di Amalfi, il duomo è considerato il simbolo della città. Fu realizzato unendo le navate di due differenti chiese (il duomo vecchio e quello nuovo, costruito accanto) nel XIII secolo, mentre la facciata è frutto di un lungo restauro che l’ha riportata al suo aspetto originale, spogliandola delle decorazioni barocche applicate nel Seicento e Settecento.
Tra le botteghe del centro storico
Oltre al duomo e alla sua piazza, un giro per il centro storico (rigorosamente a piedi) è il modo migliore per apprezzare pienamente Amalfi, perla della Costiera Amalfitana. Luoghi di interesse storico o artistico davvero non ne mancano, ma è piacevole anche ammirare i pittoreschi scorci e le belle botteghe che si affacciano sui vicoli
Antichi maestri della “Charta Bambagina”
Visitare la Costiera Amalfitana significa anche scoprire le sue produzioni tipiche e le sue antiche tradizioni. In questo senso Amalfi può offrire molto: rinomate botteghe producono ancora, completamente a mano, la Charta Bambagina, con cellulosa e stoffa di lino, ancora oggi utilizzata per le pubblicazioni di maggiore pregio.
Il passato di una repubblica marinara: la regata storica
Cosa vedere sulla Costiera Amalfitana? In viaggio per Ravello
Villa Rufolo e il panorama sul mare
Villa Cimbrone e il Belvedere dell’Infinito
La grande musica del Ravello Festival
L’illusione ottica del Duomo di Ravello
Ravello non è solo ville. Nel paese si trovano anche monumenti importantissimi come l’antica cattedrale, costruita intorno all’anno Mille e ricca di tesori artistici, primo tra tutti l’imponente portale in bronzo. L’aspetto più originale della chiesa è che il piano della navata centrale è inclinato e crea un’illusione ottica che fa la fa apparire molto più spaziosa.
Vietri sul Mare, città della ceramica
La ceramica vietrese: una tradizione antichissima
Villa Guariglia e il Museo della Ceramica
Per meglio comprendere la storia e la tradizione delle ceramiche vietresi non c’è luogo migliore che Villa Guariglia, a Riato, poco distante da Vietri. Nelle sue sale si trova la ricca collezione del Museo della Ceramica, con preziosi oggetti del passato.
Le leggende della “Spiaggia dei due fratelli”
La cupola colorata di San Giovanni Battista
Vietri sul mare è anche un borgo di grande fascino e nelle sue strade si possono trovare scorci suggestivi e tante piccole opere d’arte in ceramica, che abbelliscono le case. Da visitare assolutamente anche la chiesa di San Giovanni Battista, che svetta sull’abitato con la sua cupola, interamente rivestita di maioliche colorate.
Positano: perla della Costiera Amalfitana
In spiaggia a Marina Grande e Fornillo
L’Arcipelago de li Galli e le sirene di Ulisse
Per chi, a sabbia e ombrelloni, preferisce la tranquillità, Positano offre un luogo davvero unico: l’Arcipelago de li Galli. Sui suoi isolotti e scogli, si racconta, Ulisse e i suoi marinai dovettero affrontare la terribile tentazione delle sirene.
La chiesa di Santa Maria Teresa e la Madonna di Positano
A dominare la spiaggia di Marina Grande c’è la chiesa di Santa Maria Teresa dell’Assunta, con la sua bella cupola rivestita di maioliche verdi e gialle. Al suo interno si trova l’immagine della Madonna Nera col bambino, preziosissima opera d’arte bizantina che, secondo la leggenda, parlò ai marinai chiedendo di essere “posata” sulla spiaggia. Da qui il nome Positano.
I portali decorati della chiesa del Rosario
Un’altra importante chiesa di Positano è quella del Rosario, nella bella Piazzetta dei Mulini. Fu realizzata nel Seicento assieme al vicino monastero e la sua particolarità sono le porte di accesso, tutte realizzate in tufo e ricche di rilievi e decorazioni.
Tante passeggiate e il “Sentiero degli Dei”
Chi ama camminare non avrà difficoltà ad apprezzare Positano. La bella località della Costiera Amalfitana infatti non è solo mare, ma anche natura, con le splendide passeggiate verso Montepertuso e Nocelle, oppure col “Sentiero degli Dei”, un percorso panoramico davvero imperdibile.
I colori della moda di Positano
A rendere celebre Positano è anche la grandissima varietà di boutique di moda che si possono trovare nel centro. Stoffe variopinte con i colori del mare, del cielo e della natura che circonda il borgo sono a disposizione di sarti e stilisti, che nelle loro botteghe tengono alto il nome dell’artigianato made in Italy.
Esperti calzolai al lavoro nelle botteghe
Oltre all’abbigliamento, anche le calzature rendono famosa Positano. Esperti calzolai realizzano a mano eleganti sandali in pelle, infradito, zoccoli, ciabatte in tela con la suola di corda abbellite con pietre dure e perline. Per i clienti più esigenti si realizzano persino calzature su misura.
Un tranquillo borgo di pescatori: Atrani
Una piazza come un teatro sul mare
Il luogo più suggestivo di Atrani è la sua piazza, che si affaccia direttamente sul mare come un teatro. Un tempo serviva come ricovero per le imbarcazioni, ma oggi è un luogo tranquillo e piacevole, dove vale la pena fermarsi e contemplare la meraviglia delle acque che lambiscono l’antico centro.
La chiesa di San Salvatore e l’investitura del doge
Famosissima è anche la bella chiesa di San Salvatore, detta “de birecto”. La sua fortuna è strettamente legata a quella della vicina Amalfi, visto che al suo interno si svolgeva l’investitura del doge che governava la repubblica marinara. Durante la cerimonia egli doveva vestire un particolare copricapo: il “birecto”.
Conca dei Marini, il borgo marinaro amato dai vip
In barca nella Grotta dello Smeraldo
Nell’antico convento di Santa Rosa un hotel da favola
A dominare Conca dei Marini c’è l’antico convento domenicano di Santa Rosa da Lima, luogo di grandissima importanza per il territorio visto che la tradizione vuole che al suo interno sia nata la sfogliatella “Santarosa”, uno dei dolci più rinomati della gastronomia napoletana. Oggi ospita un lussuosissimo hotel.
La Torre Costiera e il Museo del Mare
Un altro luogo importantissimo per la storia di Conca dei Marini è la Torre Costiera, antica difesa saracena che, dal suo promontorio, guarda verso il mare. È detta anche “torre bianca” o “del silenzio”, perché vicino a essa un tempo sorgeva un cimitero. Oggi al suo interno si trova il Museo del Mare.
Un dolce antico: la sfogliatella “Santarosa”
La festa più bella? La Sagra della Sfogliatella
Il momento migliore per gustare il dolce tipico di Conca dei Marini è di sicuro la Sagra della Sfogliatella, appuntamento che ogni anno, ad agosto, anima il borgo della Costiera Amalfitana. Tutto il paese in festa accoglie i visitatori per promuovere il meglio della gastronomia locale.
Furore, un borgo arroccato sulla roccia
Non tutti i paesi sono sul mare lungo la Costiera Amalfitana. Cose da vedere se ne possono trovare anche se si guarda verso le montagne che si gettano tra le onde. Una di queste è Furore, un borgo davvero unico, invisibile per chi percorre la strada costiera e arroccato sulle rocce, in un dedalo di viuzze e case che, dall’alto, guardano il paesaggio circostante.
Il fiordo di Furore, spettacolo della natura
La leggenda del diavolo e del suo “furore”
Gli studiosi pensano che il nome di Furore arrivi dal latino Terra Furoris, e rimandi al tremendo rumore del mare che si infrange sul fiordo nelle notti tempestose. La tradizione popolare tuttavia afferma che fu il diavolo in persona a recarsi in città, per offenderne gli abitanti che lo avevano cacciato. Il demonio lasciò le proprie feci lungo il sentiero di accesso, ma per sbaglio si pulì con l’ortica, e se ne andò urlando furibondo.
Sui luoghi del film “L’amore” di Rossellini
La bellezza di Furore stregò anche il regista Roberto Rossellini, che lungo il ripido sentiero che porta al paese girò la scena più famosa de “Il miracolo”, secondo episodio de “L’amore”, una delle sue pellicole più famose. La protagonista era interpretata da Anna Magnani, una delle più grandi attrici nella storia del cinema italiano.
Maiori, il borgo, le sue spiagge e i suoi sentieri
Spiagge e grotte sul mare
Le spiagge a Maiori sono davvero tante, una più bella dell’altra. Dalla Baia di Salicerchie alla Cala Bellavia, dalla “Spiaggia del Cavallo Morto” a Capo d’Orso, ogni luogo è perfetto per rilassarsi in riva al mare. I più avventurosi possono invece affrontare la grotta di Pandora, uno splendido sito speleologico tra grotte millenarie.
La passeggiata del Santuario dell’Avvocata
Anche la natura è stupenda a Maiori e vale la pena seguire il sentiero che, dalla chiesetta della Madonna della Libera, raggiunge il santuario dell’Avvocata, da cui si gode di un panorama unico. Tra i due luoghi sacri c’è un percorso tra boschi e sorgenti perfetto per chi ama il trekking.
Santa Maria a Mare e la Madonna salvata dalle onde
Merita una visita anche la bella chiesa di Santa Maria a Mare, che custodisce un’antica immagine della madonna sopravvissuta a un naufragio. Nel 1204 un bastimento in arrivo da Costantinopoli gettò la scultura in acqua durante una tempesta per alleggerire il carico e non affondare. La trovarono i pescatori di Maiori, e le dedicarono la chiesa.
A dominare il paese il castello di San Nicola
Fin dal IX secolo Maiori era protetta da un maniero che la difendeva dai longobardi, ma è solo nel XV che il castello di San Nicola de Thoroplano ha assunto le sembianze che ha oggi, con i suoi bastioni imponenti e le sue torri. Non si può visitare il paese senza fermarsi a vederlo.
Minori, amata dai romani e rivale di Amalfi
Sulle tracce dei romani alla Villa Marittima
La presenza degli antichi romani a Minori è largamente documentata, ma se non si è alla ricerca di musei e reperti archeologici si può comunque apprezzare il fascino di quell’epoca visitando gli straordinari resti della Villa Marittima, un tempo abitata da ricchi patrizi che vi trascorrevano i soggiorni estivi.
Barocco e neoclassico: la basilica di Santa Trofimena
Minori è anche un luogo molto amato dai fedeli della Costiera Amalfitana perché custodisce le reliquie di Santa Trofimena. Per lei fu realizzato un grande santuario, poi ampliato nel Settecento secondo il gusto del Tardo Barocco e del Neoclassicismo.
A “Gusta Minori” le prelibatezze della tavola
La posizione geografica di Minori, prossima a torrenti che permettevano di sfruttare l’energia dei mulini, è stata determinante per l’affermarsi di una tradizione gastronomica ricchissima, e profondamente legata alla pasta artigianale. Il momento migliore per assaggiarla è settembre, quando il paese ospita la grande fiera “Gusta Minori”
A Cetara, il borgo dei pescatori di tonno
La storia che riaffiora nella chiesa di San Pietro
Cetara è anche un paese incantevole da visitare e ricco di testimonianze storiche antichissime come la chiesa di San Pietro Apostolo, edificata dai normanni quando, nell’XI secolo, scacciarono i saraceni. Al suo interno si trova una lapide bilingue (arabo e latino) che racconta invece un altro episodio: la liberazione del principe Federico di Aragona.
Una tradizione antica, la processione di San Pietro
San Pietro Apostolo è anche il santo patrono di Cetara, che ogni anno gli dedica una grande festa il 29 giugno. I pescatori portano sulle proprie spalle la statua del santo tra le vie del centro, tutte riccamente illuminate, fino al mare.
La costa al tempo dei pirati: la Torre Vicereale
Merita di essere vista anche la Torre Vicereale, che fu costruita al tempo degli angioini per difendere il territorio di Cetara e segnalare l’arrivo dei temuti pirati turchi. La sua possente mole oggi rappresenta uno degli elementi architettonici più suggestivi di tutto il paese.
Tonno e alici: il mare in tavola a Cetara
Cetara è infine famosissima per i suoi piatti tipici a base di pesce. Oltre al tonno, vero simbolo della gastronomia locale, anche il pesce azzurro viene pescato nel golfo di Salerno e utilizzato per ottenere la colatura di alici, ingrediente principe di molti piatti del territorio.