Mens Sana in Corpore Sano: Trekking in Italia, gli 11 Percorsi TOP

Trekking in Italia

In questo articolo ti vogliamo proporre i più bei percorsi di trekking in Italia, perché è dimostrato che questa pratica aiuti a liberare la mente dallo stress e stimoli la creatività.

Facendo trekking infatti si riesce molto più velocemente  a recuperare non solo la forma fisica ma anche e soprattutto quella mentale. Questo perché camminando, vale a dire poggiando la pianta dei piedi a terra, si riesce immediatamente a ristabilire un contatto con la natura e ci permette quindi di sentirci in armonia con tutto ciò che ci circonda.

E non stiamo parlando solo di sentieri di montagna, esiste anche il trekking urbano, che non significa girovagare a caso per la città, ma fare una vera e propria escursione fra le vie cittadine con tanto di itinerario e cartina alla mano.

Certo, per camminare ci vuole tempo. Ma se tu sapessi che questo fa davvero bene alla salute e al benessere psicofisico non saresti disposto a trovare almeno 2/3 ore a settimana per praticare un po’ di trekking?

L’Italia, del resto, è un paese che offre davvero tanto da questo punto di vista, basta guardarsi attorno: quale città non ha aree pedonali o giardini in cui camminare, oppure, se proprio ami la natura, ti basta fare qualche chilometro per ritrovarti su una bellissima collina o montagna lungo un sentiero perfettamente segnalato dal CAI!

L’escursionismo non è, fra l’altro, un’attività sportiva che richieda particolare preparazione: se non sei allenato, dovrai, almeno all’inizio, evitare i sentieri più impegnativi, ma in quasi tutte le nostre città e regioni ci sono gruppi di “amici di natura” che organizzano, in tutti i periodi dell’anno, gite ed escursioni in montagna con gradi di difficoltà differenti.

Ciò detto ora non hai davvero più scuse per non iniziare a praticare trekking al fine di migliorare soprattutto il tuo umore e il tuo stato d’animo, conciliando il perfetto equilibrio fra corpo e mente e soprattutto permettendoti di fare quella pausa di riflessione che aspetti, probabilmente, da sempre.

Quindi ecco per te un elenco dei percorsi più belli da fare a piedi in Italia.

Naturalmente questo è solo un assaggio dato che ce ne sono anche molti altri, tuttavia crediamo che questi siano quelli migliori da cui partire sia per chi è alle prime armi con il trekking, sia per chi è già un pochino allenato.

Iniziamo!

  1. Le Ciclovie del Po (itinerario trekking della Lombardia)

Iniziamo subito con un itinerario che geograficamente si colloca a Nord del nostro paese esattamente all’interno della Pianura Padana, interessando l’ambiente molto particolare che costeggia le due sponde del Po.

Si tratta di 5 itinerari – le Ciclovie del Po – da fare a piedi o in bicicletta e attraverso cui andare alla scoperta della flora, della fauna e dei vari centri abitati che si affollano lungo gli argini di questo fiume.

I chilometri da percorrere sono in tutto 240, naturalmente da dividere a tappe, magari prevedendo ogni volta una sosta in una delle tante locande od osterie che si incontrano lungo i percorsi.

Vediamo ora nel dettaglio i 5 itinerari di trekking previsti:

  • I Itinerario: si sviluppa lungo le strade arginali che interessano il Basso Lodigiano, il Parco Adda Sud e la città di Cremona.
  • II Itinerario: si dipana invece all’interno del Parco della Golena del Po, dove puoi ammirare un tipico ambiente fluviale caratterizzato da pioppi, zone umide e borghi agricoli.
  • III Itinerario: interessa la sponda sinistra del Po, prevalentemente su strade arginali chiuse al traffico fino a raggiungere il Parco Regionale Oglio Sud, intorno a cui si staglia un paesaggio prevalentemente agricolo in cui affiorano i centri di Viadana, Pomponesco, Dosolo e Cizzolo.
  • IV Itinerario: percorre invece le strade arginali scarsamente trafficate della sponda sinistra del Po, toccando le località di Governolo e Ostiglia.
  • V Itinerario: si sviluppa lungo la sponda destra del fiume, lungo cui s’incontrano le oasi naturalistiche “Palude di Ostiglia” e “Isola Boscone” e numerose chiese e fortificazioni Matildiche.
  1. La Via degli Dei (itinerario trekking di Emilia e Toscana)

Scendendo un po’ più a sud s’incontra il percorso denominato “Via (o Sentiero) degli Dei”, che permette di raggiungere Firenze partendo da Bologna attraversando un tratto dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Anche questo itinerario lo si può affrontare sia a piedi sia in mountain bike, ma dato che interessa una zona montana e non pianeggiante come la precedente è preferibile farlo quando si ha già un minimo di allenamento.

A piedi l’intero tratto è percorribile dai 4 ai 6 giorni, mentre in bicicletta potrebbero essere sufficienti 2 giorni, anche se dipende sempre dalle tue capacità di resistenza.

Ad ogni modo, non preoccuparti, dato che lungo il cammino trovi facilmente alloggi e locande dove dormire, mangiare e rifocillarti.

Se ti stai chiedendo il perché di questo nome, “Via degli Dei”, la risposta la avrai leggendo i nomi delle varie vette incontrate lungo il percorso: Monte Adone, Monzuno (in origine Mons Iovis, o Monte di Giove), Monte Venere, Monte Luario (Lua era la dea romana dell’espiazione).

Ecco dunque che nessun altro nome poteva essere più appropriato per indicare quello che anche il Cai Bologna riconosce essere come uno dei percorsi naturalistici più belli e interessanti da fare fra l’Emilia e la Toscana.

L’area non manca di reperti di interesse storico e artistico, essendo uno dei percorsi comunemente battuti durante l’epoca romana e il Medioevo per permettere lo scambio di informazioni fra Bologna e il capoluogo toscano.

In alcuni punti infatti i sentieri del Cai s’intersecano sulle antiche pavimentazioni stradali risalenti a 2000 anni fa, come ad esempio quelle della strada Flaminia Militare.

Questo il percorso da fare nel dettaglio:

  • I Itinerario: la partenza è a Bologna, zona San Luca, per attraversare poi la zona di Casalecchio di Reno, da cui si raggiunge a stretto giro Sasso Marconi: già in questo primo tratto si possono ammirare monumenti e ambienti paesaggistici di rara bellezza come il Ponte di Vizzano, l’acquedotto romano e l’Oasi di San Gherardo.
  • II Itinerario: la tappa successiva tocca l’area protetta del Contrafforte Pliocenico caratterizzata da una particolarissima vegetazione, per raggiungere poi il Monzuno o monte di Giove: lungo questo percorso puoi incontrare molti luoghi dove si è combattuta la seconda guerra mondiale, intorno ad esempio al Monte dei Cucchi e il Monte Poggiaccio, il punto più alto di tutto il crinale, oltre ai verdi prati del Passo della Futa, alcune anche Lorenzo il Magnifico e Amerigo Vespucci.
  • III Itinerario: la terza tappa prevede l’arrivo in quel di Firenze, passando attraverso il centro abitato di Fiesole, dove puoi ammirare i resti di un teatro romano e dell’acropoli, dopo aver lasciato alle tue spalle le bellissime località di San Piero a Sieve, il Monte Senario e il Poggio Pratone.
  1.  La Via degli Abati (itinerario trekking di Emilia e Toscana)

Che c’è di meglio per rigenerare la mente e lo spirito di una bella passeggiata in montagna? Percorrendo sentieri e attraversando valli e crinali, in assoluta solitudine o in compagnia di altri viandanti, potrai sentire davvero il tuo corpo fondersi con la terra, calcando le orme lasciate sulla terra degli antichi pellegrini.

Se desideri provare tutto questo, non perderti il sentiero “Via degli Abati”, chiamato anche “Via Francigena di Montagna”, circa 200 km che si snodano lungo l’Appennino Tosco Emiliano, per un dislivello complessivo di oltre 6.000 metri.

Dato che in questo caso i percorsi sono caratterizzati da una forte pendenza, è preferibile affrontare il viaggio solo se si è già un po’ allenati.

Il nome “degli Abati” discende dal fatto che questa via veniva solitamente percorsa dagli abati e monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio per recarsi in visita al Papa o per far arrivare le merci dai propri possedimenti in Toscana e nell’Oltrepò: fin dall’antichità è stata percorsa inoltre da numerosi pellegrini in visita al monastero bobbiese.

Questi l’itinerario nel dettaglio:

  • I itinerario: si parte da Bobbio, in provincia di Piacenza, per arrivare a Pontremoli, in Toscana, passando attraverso la Val di Trebbia, l’Alta Val Nure, la Valle di Ceno, la Valle di Taro e infine la Valle del Magra, territorio in cui i monaci di San Colombano possedevano vari possedimenti e terre;
  • II Itinerario: questi alcuni dei borghi toccati dove i pellegrini possono trovare centri di informazione e ristoro: Trebecco, Caminata, Pometo, Canevino, Castana, Broni;
  • III Itinerario: il percorso, nei pressi di Bobbio, tocca anche l’antica Via di Squera, chiamata anche Via del Sale, passando per le località La Valle, Fontana San Colombano, Casteghino, La Croce, Sassi Neri, Pan Perduto, Praticchia e Grazzi.

L’itinerario è segnato per essere effettuato a piedi oppure in bicicletta o a cavallo.

  1. L’Italia Coast to Coast (Marche, Umbria, Lazio, Toscana)

L’itinerario trekking “Italia Coast to Coast” è un percorso di oltre 400 km suddivisi in 18 tappe che mettono in contatto Tirreno e Adriatico, oltrepassando ben 4 regioni (Marche, Umbria, Lazio e Toscana).

Durante il tragitto avrai l’opportunità di ammirare splendidi paesaggi e al tempo stesso di soggiornare in eremi le cui origini si perdono nella notte dei tempi, facendoti entrare in contatto in un modo molto più vero e genuino non solo con te stesso, ma anche col mondo esterno.

Ecco un riassunto delle 18 tappe previste da questo pellegrinaggio:

  • La partenza è prevista dal borgo di pescatori di Portonovo, nelle Marche, nei pressi di Ancona, fino a raggiungere l’antica cittadina di Osimo.
  • Le tappe successive prevedono la visita alle cittadine di Filottrano e Treia, adagiate sulle dolci colline marchigiane a confine fra Marche ed Umbria.
  • Si passa poi alla tappa successiva verso Pioraco, che porta alla scoperta di San Severino Marche, località situata ai piedi dell’Appennino, rinomata per i suoi monumenti storico-artistici.
  • Dopo San Severino il viaggio prosegue risalendo la valle del fiume Potenza e raggiungendo, attraverso un valico, la città di Nocera Umbra, meglio nota come “città delle acque”.
  • Raggiunta Nocera, attraverserai sentieri di montagna fino a raggiungere, oltre il monte Subasio, la cittadina di Assisi, fulcro spirituale dell’intero pellegrinaggio.
  • Passando poi attraverso la Valle Umbra per Bevagna, splendida cittadina medievale, e Gualdo Cattaneo, il percorso prevede una sosta a Todi, chiamata “la perla dell’Umbria”.
  • Volgendo alla fine del percorso, attraverserai il Parco Fluviale del Tevere, dove potrai ammirare una natura mozzafiato, toccando successivamente la cittadina di Civitella del Lago, dove godrai di una vista unica sul lago di Corbara.
  • Si prosegue poi per Orvieto, città dove la civiltà etrusca si incontra con quella romana, medievale e rinascimentale, e di qui ripartirai alla volta di Bolsena con l’omonimo lago e la piacevole cittadina di Onano.
  • Dopo aver fatto tappa a Sorano, la prima delle “città del tufo”, ti muoverai lungo le Vie Cave, strade che gli etruschi avevano scavato nelle pareti tufacee di queste zone, raggiungendo di qui Sovana, piccolo gioiello medievale incastonato anch’esso nel tufo, come il paese successivo di Pitigliano.
  • Passando attraverso strade sterrate attraverserai la valle del Fiora, raggiungendo prima Manciano, “balcone” sulla Maremma, poi Capalbio e di lì la meta finale del tuo viaggio, vale a dire Orbetello.
  1. La Via Francigena (itinerario trekking Italia)

Il cammino dei pellegrini per antonomasia è rappresentato, almeno in Italia, dalla Via Francigena, antica via che permetteva di raggiungere la città di Roma e successivamente la Puglia, partendo da Canterbury, attraversando praticamente tutta l’Italia.

Questo percorso, per gli amanti del trekking, equivale in un certo senso a quello che è la maratona per chi invece pratica l’atletica leggera: una vera e propria sfida con sé stessi per percorrere, in poco più di un mese, oltre 1.000 km di strade attraversando montagne, colline e zone più pianeggianti.

L’itinerario, percorribile anch’esso a piedi o in bicicletta, prevede ad oggi ben 44 tappedai 15 ai 35 km di lunghezza ciascuna, riassumibili secondo questo schema:

  • Tappa da 1 a 5: dal Colle del Gran S. Bernardo a Pont St. Martin, toccando le località di Echevennoz, Aosta, Châtillon e Verrès (circa 90 km perlopiù in zona montana con forte pendenza, tranne nel tratto Aosta-Châtillon più pianeggiante).
  • Tappa da 6 a 10: da Pont St. Martin a Robbio, passando da Ivrea, Viverone, Santhià e Vercelli (circa 103 km perlopiù collinari o montani, più pianeggiante intorno Vercelli).
  • Tappa da 11 a 16: da Robbio a Piacenza, toccando Mortara, Garlasco, Pavia, Santa Cristina e Orio Litta (105 km circa).
  • Tappa da 17 a 21: da Piacenza al Passo della Cisa, passando da Fiorenzuola, Fidenza, Fornovo e Cassio (circa 120 km con lunghi tratti pianeggianti).
  • Tappa da 22 a 30: siamo in territorio toscano, dal Passo della Cisa a San Gimignano, toccando Pontremoli, Aulla, Avenza, Pietrasanta, Lucca, Altopascio, San Miniato e Gambassi Terme (circa 220 km perlopiù pianeggianti o collinari).
  • Tappa da 31 a 36: da San Gimignano ad Acquapendente, lasciando la Toscana per passare nel Lazio, si attraversa tutta la Val d’Orcia toccando Monteriggioni, Siena, Ponte d’Arbia, San Quirico e Radiconfani (circa 150 km).
  • Tappa da 37 a 40: da Acquapendente a Vetralla, siamo in zona Alto Laziale: lungo il cammino incontri Bolsena col suo lago, Montefiascone e Viterbo (90 km circa con scarsa pendenza).
  • Tappa da 38 a 44: da Vetralla a Roma, l’ultimo tratto comprendente Sutri, Campagnano, La Storta.

Trattandosi di un’escursione piuttosto lunga e impegnativa è preferibile prepararsi al viaggio munendosi di tutte le informazioni necessarie e soprattutto dell’attrezzatura più idonea (scarpe, vestiti, zaino) da portare nelle varie stagioni dell’anno.

  1. Cammino di Benedetto (itinerario trekking di Umbria e Lazio)

Norcia e tutta la Val Nerina sono quasi certamente fra i luoghi più belli e spirituali d’Italia, non solo per le numerose abbazie e santuari di origine medievale, ma anche per gli splendidi panorami e lo stile di vita dei suoi abitanti, davvero a misura d’uomo.

Se anche tu sei un amante di questi luoghi ti consigliamo di affrontare uno dei percorsi trekking più belli detto “Cammino di Benedetto”, che ripercorre i vari luoghi dove ha vissuto e predicato il santo di Norcia.

Il percorso, lungo circa 300 km, si dipana lungo 16 tappe nel cuore dell’Italia, con partenza da Norcia, in Umbria, e arrivando a Montecassino, dopo aver attraversato tutto il Lazio e aver raggiunto i confini con la Campania.

Anche in questo caso, essendo un percorso che si snoda soprattutto in aree montane è richiesta una minima preparazione fisica.

Ecco di seguito le varie tappe:

  • I Itinerario: il Cammino prende avvio da Norcia, sui Monti Sibillini, per passare poi in rassegna i vari altri paesi della zona quali Cascia e Roccaporena, luoghi natii della Santa Rita.
  • II Itinerario: si passa poi al paese medievale di Monteleone di Spoleto, al limitare della piana leonessana e al centro abitato di Leonessa, ai piedi dei monti Reatini, in cui si notano elementi medievali perfettamente fusi con quelli rinascimentali.
  • III Itinerario: le tappe successive prevedono l’incontro con luoghi cari alla tradizione francescana, come Poggio Bustone, la Valle Santa e il Fiume Velino.
  • IV Itinerario: il percorso prosegue toccando la città papale di Rieti, poi Rocca Sinibalda, Castel di Tora sul lago del Turano, Orvinio e Mandela, e giungendo infine a Subiaco, nella valle dell’Aniene, dove San Benedetto fissò per lungo tempo la sua dimora.
  • V Itinerario: si giunge poi a Trevi, circondati dalla bellissima cornice dei monti Ernici, sopra cui si ergono i caratteristici borghi medievali di Guarcino, Vico e Collepardo, dove nei pressi potrai ammirare la splendida Certosa di Trisulti e l’abbazia di Casamari.
  • VI Itinerario: tappa successiva saranno Arpino, con la caratteristica acropoli, e Roccasecca, città natia di San Tommaso d’Aquino, per giungere infine all’abbazia di Montecassino.

Nelle testimonianze di coloro che hanno già effettuato questo cammino il consiglio che si raccoglie più spesso è quello di non correre, ma di effettuare le varie tappe secondo un ritmo lento, più idoneo a coglierne il profondo senso spirituale.

A nostro avviso questo è un ottimo consiglio anche per chi volesse intraprendere questo percorso per recuperare la propria armonia interiore e sentirsi maggiormente in pace con sé stesso.

  1. Cammino di Assisi (itinerario trekking dell’Umbria)

Dal punto di vista spirituale l’Umbria è senza alcun dubbio una delle regioni che offre di più, non solo perché in passato ha ospitato figure come San Benedetto, Sant’Antonio da Padova e soprattutto San Francesco, ma anche perché la bellezza dei suoi panorami, unita alla perfezione architettonica delle sue chiese, è in grado di ritemprare immediatamente corpo e mente.

Ecco dunque un percorso di trekking da fare proprio con l’obiettivo di ottenere una rinascita: è il Cammino di Assisi, che si snoda attraverso circa 300 km in gran parte pianeggianti con partenza da Dovadola, Forlì e arrivo ad Assisi, toccando, in circa 2 settimane di cammino, località spiritualmente significative come Verna, Camaldoli, Gubbio.

L’itinerario proposto è concepito infatti proprio per ripercorrere i luoghi toccati dallo stesso San Francesco e dai suoi confratelli, rendendoli magici anche e soprattutto attraverso la loro esperienza individuale.

Di seguito riportiamo brevemente le tappe principali del Cammino:

  • I Itinerario: si parte da Dovadola, nei pressi di Forlì, per toccare poi le località di Rocca San Casciano, Portico, Premilcuore e Santa Sofia.
  • II Itinerario: si passa poi in Toscana, per percorrere a piedi o in bici il bellissimo parco del Casentino, raggiungendo così Badia Prataglia nel Comune di Poppi, Chiusi della Verna, Michelangelo Caprese, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro.
  • III Itinerario: si giunge in Umbria attraverso Città di Castello, Pietralunga e Gubbio, dove potrai scegliere se dirigerti subito lungo il percorso francescano di Valfabbrica oppure allungarti verso il parco del monte Cucco e Gualdo Tadino, giungendo infine a Nocera Umbra e da ultimo Assisi.

Leggendo i nomi delle varie località toccate ti sarai reso conto che si tratta di luoghi densi di grande significato, soprattutto per presenza francescana, anche se ovviamente il percorso offre davvero molte altre amenità, come la grande bellezza dei paesaggi e la varietà della flora e della fauna.

  1. Via della Transumanza (itinerario trekking di Abruzzo e Puglia)

Scendendo ancora più a Sud si arriva in Abruzzo, sulle cui montagne un tempo i pastori allevavano le loro greggi. Per secoli gli abitanti di queste zone hanno percorso le vie pastorali (il cosidetto “tratturo magno”) per portare i loro animali nelle pianure del Foggiano in Puglia durante il periodo invernale, ripercorrendole poi a ritroso durante quello estivo.

Ecco che oggi questi antichi sentieri sono diventati oggetto di interesse per gli amanti del trekking, tanto da dare vita alla cosiddetta “Via della Transumanza”, 244 km di strade e sentieri in mezzo al verde, che dalle montagne abruzzesi scendono fino alle pianure di Foggia, in Puglia.

Il tempo necessario per percorrere tutto il cammino è calcolato in 10-11 giorni (i pastori con le loro pecore potevano mettercene anche 15), ma molto dipende anche dalle condizioni meteorologiche e dal grado di allenamento dei partecipanti.

Da tenere presente che il cammino in discesa su strada sterrata può spesso causare cadute. Quindi occorre prestare la massima attenzione per non riportate traumi e contusioni.

Il cammino è suddiviso in 9 tappe, di circa 25 km ciascuna, anche se alcune, più pianeggianti, raggiungono anche i 40 km.

Ecco le varie tappe nel dettaglio:

  • Tappa 1: si parte dalla città dell’Aquila, per toccare poi le località di Bazzano, Onna, San Demetrio e Prata d’Ansedonia;
  • Tappa 2, 3 e 4: permettono di raggiungere le località di Capodacqua, Cugnoli, Rosciano, Villarcia, Villamagna e Cannosa Sannita.
  • Tappa 5 e 6: permette invece di toccare località nei dintorni di Poggiorfiorito e Costa di Chiesti, per arrivare, con la tappa 6, presso Lanciano, e lambire così la costa abruzzese.
  • Tappa 7 e 8: interessano le zone di Vasto e San Salvo, per prendere poi di nuovo le distanze dagli ambienti marini nei pressi Termoli e Portocannone.
  • Tappa 9: arrivi in zona Serracapriola, poco distante dal confine col Molise, dove si trovavano i verdi prati in cui pastori portavano a pascolare il loro bestiame nei mesi invernali.

Si calcola che per percorrere il Tratturo Magno, o Via della Transumanza, è necessario compiere almeno 300.000 passi: se non ci credi la cosa migliore è provare.

  1. Basilicata “coast to coast”

Una delle regioni meno conosciute e probabilmente, proprio per questo, più dense di fascino del nostro paese è la Basilicata: perché allora non fare un “Basilicata coast to coast”, come hanno fatto i protagonisti del’omonimo film di Rocco Papaleo?

Non dovrai neppure improvvisare perché il sentiero esiste davvero ed è esattamente quello utilizzato per girare le scene di questa interessante pellicola.

Sono esattamente 233 i km da percorrere per raggiungere lo Ionio, in località Scanzano Ionico, partendo invece dalle coste tirreniche.

Ecco nel dettaglio l’intero percorso:

  • I tappa: questa avventura inizia a Maratea, sul Golfo di Policastro, unico affaccio sul Tirreno della Basilicata.
  • II tappa: si arriva a Trecchina, piccolo Comune nell’entroterra tirrenico, e ad Aliano (che per chi non lo sapesse è il paese che ha dato i natali allo stesso Papaleo).
  • III tappa: da Aliano e Tramutola, si passa a visitare Matera, città dalle mille sfaccettature ma molto suggestiva, nota per aver ispirato Carlo Levi per il suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”.
  • IV tappa: da qui si inizia a scendere di nuovo verso il mare, lo Ionio, toccando alcuni paesi medioevali come Tursi e il vicino santuario di Santa Maria di Anglona.
  • V tappa: la tappa finale è Scanzano Jonico, piccolo borgo marino che conserva ancora tracce della colonizzazione greca e bizantina.

Questo percorso si muove sia su strade rotabili, sia lungo sentieri montani, pertanto con alcune modifiche è possibile effettuarlo anche in camper: anche in tal caso però non rinunciate a percorrere lunghi tratti a piedi per non perdere il meraviglioso contatto con voi stessi e con la natura.

  1. Le vie francigene di Sicilia

Anche in Sicilia, per quanto staccata dal resto dello stivale, si rintracciano antiche vie legate alla tradizione francigena.

Qui puoi trovare infatti oltre 900 km di vie rappresentate da sentieri e mulattiere che rimandano a un passato davvero lontano (il I secolo d.c.), in cui migliaia di pellegrini erano disposti a sobbarcarsi la fatica di un viaggio lunghissimo per raggiungere Roma o la Terra Santa.

La gran parte delle strade si dipana dall’entroterra fino alle zone portuali lungo le coste, dove gli stessi viandanti cercavano di ottenere un imbarco per una delle località sopra indicate.

Oggi indubbiamente ripercorrere le stesse strade non solo può aiutare a riscoprire un mondo che appare ormai dimenticato, ma soprattutto a riportare a galla valori, come quelli legati alla volontà di fare qualcosa che può sembrare contrario alla nostra stessa capacità di resistenza, per sentirci in pace e bene con noi stessi.

  1. Il Cammino di San Giorgio Vescovo (itinerario trekking della Sardegna)

Nell’elenco delle regioni dove sono presenti percorsi di trekking che possiamo definire in un certo senso di tipo “spirituale” non poteva mancare la Sardegna, con il Cammino di San Giorgio Vescovo.

Si tratta di un itinerario che si svolge tra Cagliari e le aree interne dell’Ogliastra, oltre 200 km suddivisi in 12 tappe, che però ti consigliamo di affrontare solo se dotato di una buona guida, in quanto lungo il tragitto sono del tutto assenti segnali, cartelli e indicazioni.

Questi i nomi di alcuni dei paesi toccati dal percorso, alcuni dei quali del tutto sconosciuti, altri noti per alcuni episodi di cronaca: Suelli, Siurgus Donigala, Orroli, Nurri, Esterzili, Ussassai, Osini, Ulassai, Gairo Taquisara, Villanova Strisaili, Talana, Urzulei, Orgosolo, Oliena, Tortolì, Lotzorai e Baunei.

Il nome del percorso è legato alla figura di San Giorgio, primo vescovo dell’Ogliastra nel I secolo d.c, a cui erano attribuiti anche potere taumaturgici.

Detto questo non ci resta che augurarti buon trekking, sicuri che qualunque di questi 11 percorsi sceglierai tornerai a casa stanco, ma con qualche consapevolezza e soprattutto forza interiore in più!

Se invece per il tuo periodo di pausa stai cercando qualcosa di più rilassante puoi scegliere una città europea da visitare, qui trovi le mete più belle con i posti da non perdere.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here